Case Study ColorEdge

National Gallery, London

La National Gallery è uno dei più noti e frequentati musei di Londra ed espone una delle più grandi raccolte di arte europea occidentale al mondo, realizzate fra il 1250 e il 1900.

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La National Gallery fu fondata nel 1824, dopo che il governo britannico acquistò una collezione di 38 quadri dal banchiere e collezionista John Julius Angerstein, composta da opere italiane, olandesi e inglesi. La collezione permanente è composta da oltre 2.300 dipinti, fra cui i capolavori di Rembrandt, Tiziano, Velázquez, Van Gogh e Michelangelo. Oltre ad essere uno dei migliori musei di Londra ha, inoltre, accesso gratuito.

In questa intervista AndrewBruce, responsabile di Tecnical Imaging nel dipartimento Photographic Department del museo ci svela perché la fotografia riveste un ruolo fondamentale per la National Gallery di Londra e illustra i diversi fattori che hanno portato alla scelta dei monitor ColorEdge di EIZO per la digitalizzazione delle opere d'arte.

Il Photographic Department della National Gallery è stato istituito nel 1919 per la produzione digitale di opere d’arte a scopo commerciale.  Ben presto i fotografi vennero consultati anche per la documentazione dei dipinti, una tecnica che supporta conservatori e restauratori nel monitorare lo stato di conservazione delle opere, prima e dopo un restauro, e che consente di pianificare interventi conservativi.  E' stata la pandemia del Covid-19 a rimarcare l'importanza della documentazione intesa non come strumento di produzione, ma anche come mezzo di fruizione, proprio per il fatto che la National Gallery di Londra è rimasta chiusa al pubblico per ben 111 giorni. Un vero record nella sua storia e l'unico modo per apprezzare e usufruire delle opere erano le foto digitali.

Oltre a realizzare repliche della collezione del museo, i fotografi sfruttano per il restauro e la documentazione una serie di tecniche di imaging che permettono l’esplorazione e lo studio di dipinti centimetro per centimetro in dettagli mai visti. Per mettere in evidenza le alterazioni della superficie pittorica e lo stato di conservazione effettuiamo radiografie a raggi X,  immagini in fluorescenza UV, riprese in luce radente e rilievi fotogrammetici 3D. I dipinti vengono ripresi ad una risoluzione molto elevata e 600 pixel per inch. Ciò è reso possibile da una tecnica che suddivide l'opera in una specie di  mosaico, composto da migliaia di microfotografie. Le immagini vengono scattate da una speciale fotocamera su un cavalletto robotizzato. Queste fotografie hanno una risoluzione più elevata e una resa cromatica migliore rispetto alle tradizionali fotocamere. Per i dipinti di grandi dimensioni sono necessari centinaia di scatti che ci permettono di ammirare l'opera fino ai minimi dettagli: la firma di un'artista, il movimento di una pennellata, una particolare sfumatura, la trama di una tela.

Il quadro delle esigenze

Le opere d'arte sono illuminate con luci Xenon di altissima qualità, al fine di ottenere fotografie ripetibili con il massimo grado di precisione e uniformità. Si procede poi con l'applicazione di un profilo cromatico specifico per l'obiettivo, la fonte luminosa e il sensore utilizzato. In questo modo si possono realizzare immagini dotate di un livello incredibile di dettaglio e resa cromatica con un'efficienza di campionamento del 99% e un valore dE2000 medio inferiore a 2. Il grado di dettaglio è estremamente elevato e permette alla fotocamera di catturare i colori con un'alta precisione. Oggi, si punta molto sulla cosidetta "fotografia numerica", in cui la precisione dei colori di un'immagine viene verificata mediante tabelle o riferimenti colorimetrici. Si tratta di un processo essenziale, in quanto permette di limitare gran parte della soggettività correlata alla digitalizzazione delle opere d'arte. Affinché il colore sia riprodotto fedelmenteI, il fotografo non si deve basare su criteri personali. Per esempio, potrebbe ritenere che un quadro sia più luminoso, più colorato o semplicemente più blu di quanto non sia in realtà: questa è una cosa che vogliamo a tutti i costi evitare. Un software ha una percezione meno soggettiva degli essere umani ed è in grado di svolgere questo compito di confronto con la massima affidabilità.

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L'occhio umano non ha l'acutezza visiva necessaria per poter confrontare un'opera raffigurata sul monitor con il dipinto originale, nemmeno in condizioni di luce controllata. Il monitor deve comunque essere in grado di rappresentare l'immagine nella maniera più dettagliata e autentica possibile. Un monitor adeguato è uno strumento essenziale per il fotografo, al fine di riprodurre correttamente l'immagine, rilevare eventuali distorsioni o errori di trattamento del file.

La soluzione EIZO

Nel dicembre 2019, il dipartimento Photography and Imaging ha iniziato a utilizzare i monitor ColorEdge CG279X di EIZO (Modello successivo: CG2700S), e ne siamo davvero entusiasti. Abbiamo scelto lo schermo a 27" poiché è sufficientemente ampio per rappresentare tutte le schermate delle nostre applicazioni e offre al contempo un'anteprima di ottime dimensioni dello scatto. La tabella tridimensionale del monitor provvede ad indirizzare ogni tonalità con grande precisione, fornendo una riproduzione incredibilmente fedele, un grande vantaggio rispetto ai monitor ad ampio gamut che utilizzavamo. Grazie ai moderni PC che dispongono di schede grafiche altamente performanti, siamo in grado di elaborare una profondità di colore di 10 bit per canale che a sua volta viene restituita grazie alla tabella LUT a 16 bit del monitor CG279X in maniera autentica e definita. Particolarmente importante è l'accuratezza dei toni più scuri e più chiari. I nostri monitor vantano solitamente un valore dE2000 inferiore a 0,6. L'ampio gamut fornito dal modello CG279X permette di visualizzare tutte le tonalità che il nostro archivio cromatico ha a disposizione. Grazie ai profili preconfigurati del monitor siamo in grado di analizzare rapidamente un'immagine nel ridotto spazio sRGB e di ottenere un'anteprima di come appare l'immagine su un normale monitor o su altri dispositivi.

Non meno importante è la facoltà del monitor CG279X di calibrarsi in maniera automatizzata. Noi abbiamo impostato il monitor in maniera che l'operazione viene effettuata nelle ore notturne. Ciò si traduce in un notevole risparmio di tempo e di risorse e al contempo ottimizza il processo di lavoro, dato che l'autocalibrazione viene eseguita pressoché al buio, senza sorgenti di luce naturale o artificiale che interferiscono o influenzano negativamente la qualità della calibrazione.

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La realizzazione di repliche di opere d'arte avviene in altissima risoluzione, con la massima precisione per la cura dei dettagli e con l'esatta riproduzione dei colori degli originali e richiede un monitor altrettanto preciso e coerente. L'accuratezza e la grande precisione dei monitor EIZO CG279X ci aiuta ad incrementare la nostra efficienza operativa e di ottenere risultati di alta qualità in maniera rapida ed affidabile.

Andrew Bruce

National Gallery, London

Visita il sito ufficiale del museo: National Gallery London